Repubblica

Una volta c’era la Repubblica, nata dalla Resistenza.

Che come mamme era una delle migliori che ci potesse capitare. Il papà era il signor Antifascismo, persona per cui moltissimi erano disposti a mettere la mano sul fuoco, e comunque senz’altro il miglior partito a quei tempi disponibile in paese. Una brava famiglia, insomma.

Ma sapete come vanno le cose anche nelle famiglie migliori : la Resistenza, molto impegnata in campo sociale, era chiamata a destra e a sinistra (anzi, soprattutto a sinistra) per commemorazioni, inaugurazioni, discorsi. Il signor Antifascismo, con forti interessi culturali, non aveva un momento libero da dedicare alla figlioletta. E così, abbandonata a se stessa, dopo un po’ di anni la nostra Repubblica cominciò a fare i capricci, e poi finì col dedicarsi ad attività poco consone alla nobiltà di sentimenti della famiglia d’origine.

Arrivata a quasi cìnquant’anni, essa venne infine - orrore ! - travolta da una brutta faccenda di malversazioni e di scandali, nella costernazione degli ormai vecchi genitori che ben altro si aspettavano dalla loro adorata figliola. Dove ora si trovi Repubblica, con esattezza non si sa: forse all’estero, forse morta. Qualcuno dice addirittura che si dedichi ancora alle sue poco corrette attività sotto il falso nome di Seconda, dopo essersi sottoposta ad una operazione di plastica.

I genitori sono in ambasce: in tarda età, non hanno chi li conforti e non sanno a chi realmente finirà la loro eredità, frutto delle fatiche di tutta una vita.

da Settegi, n 22 / 1996

 

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